Che volete che vi dica, questo argomento mi sta particolarmente a cuore, anche se spesso sottovalutato.
Il professionista si riconosce da diverse caratteristiche ma sicuramente la prima è quella dell’impatto iniziale:
se entro in un locale e mi accoglie un cuoco/pasticcere/gelatiere/cameriere con grembiule ascellare , allacciato sopra il maglione di lana, a me viene voglia di girarmi ed uscire da quell’ambiente!
La divisa rappresenta il nostro biglietto da visita.
Ordine e pulizia devono essere sempre una priorità.
Presentarsi da “galantuomo” e con la divisa in ordine rappresenta una filosofia di professionalità.
A volte rimango sorpreso nel vedere gente in tv che si cimenta in preparazioni di cucina/pasticceria senza nessun tipo di divisa…nemmeno un grembiule, senza copricapo!
Chi ha avuto un attività nel campo della ristorazione sa benissimo i controlli a cui sono sottoposti gli operatori che lavorano con gli alimenti.
Essere “beccati” senza copricapo prevede multe salate e cattiva pubblicità per il locale in questione.
La domanda sorge spontanea:
“ ma perchè proprio in tv c’è gente che manipola alimenti senza alcun rispetto delle leggi in materia?”
L’etica del pasticcere professionista non ammette mezze misure, non esistono grembiuli ascellari che coprono “pile pieni di macchie”!!
La divisa rappresenta per i nostri clienti l’impatto più importante.
Se un tempo il cuoco/pasticcere era quel personaggio rintanato fra le quattro mura di un laboratorio, senza avere nessun contatto con il cliente, oggi le cose sono molto cambiate.
Il pasticcere si rapporta con la clientela, cerca di condividere esigenze particolari…insomma si espone in pubblico.
Ovviamente la divisa non ha una funzione puramente estetica ed igienica;
ogni elemento che la compone funge anche da DPI (dispositivo di protezione individuale)
Anche il colore ha la sua importanza:
il bianco rappresenta il colore del “pulito”, una divisa candida è sinonimo di odine e pulizia ed è indicata in tutte le lavorazioni…. Eccetto per il cioccolato;
Marrone e nero ci aiutano nelle lavorazioni di pralineria e cioccolateria.
Concludo rimarcando il concetto che la differenza fra un professionista ed un pasticcione si nota anche nella divisa:
passione e dedizione per il proprio lavoro devono trasparire in tutto!
In questo caso l’abito fa il monaco….Diffidate da chi vi offre “dolci alla lana”!!
Buon dessert!
Grazie Loris per tutto quello che c’insegni ,grazie a te ho migliorato tanto anche se ancora sono terra terra ma ho tanta pazienza e voglia d’imparare.
E’ proprio vero, l’abito deve essere pulito e pratico, è un buon biglietto da visita per chi acquista da noi pasticceri..
Lo ritengo rispetto ed amore per la nostra professione. Grazie per il commento. Buona giornata!