Intervista radio Venezia del 13 settembre 2017

Parlare davanti a un microfono e a una telecamera è un’esperienza che mi emoziona profondamente ogni volta. È come un viaggio emozionale che inizia molto prima che le luci si accendano e il segnale di registrazione sia dato.

Prima di tutto, c’è sempre quell’attesa, quel momento di preparazione che è pieno di adrenalina. Sono un pasticciere, non un attore o un personaggio dello spettacolo. Sento un leggero formicolio nello stomaco, il mio cuore inizia a battere più velocemente e le mani possono iniziare a sudare un po’. È un mix di eccitazione e nervosismo, un segnale che sto per condividere qualcosa di personale, qualcosa che per me conta davvero.

Intervista a radio Venezia

Sembra incredibile trovarsi all’interno di uno studio radiofonico come quello di radio Venezia e di poter stabilire una connessione con il pubblico. Anche se non posso vedere chi è dall’altra parte dello schermo o dietro la radio, sento una presenza palpabile. Sento che sto parlando a qualcuno, che sto condividendo le mie esperienze di pasticciere ed un pezzo di me stesso. È gratificante e, in qualche modo, mi arricchisce profondamente.

Ogni volta che mi metto davanti a un microfono o a una telecamera, sento di crescere un po’ di più. Imparo a conoscere meglio me stesso, a gestire le mie emozioni, a migliorare le mie capacità comunicative. È un viaggio continuo, pieno di sfide ma anche di immense soddisfazioni, così come nella vita, il mio lavoro di docente di arte bianca.

Uno degli aspetti più gratificanti del mio lavoro è la possibilità di trasmettere le mie conoscenze e la mia passione per la pasticceria ai miei studenti. Vedere i loro occhi illuminarsi quando capiscono una tecnica o quando vedono il risultato dei loro sforzi. Ogni lezione è un’opportunità per condividere non solo ricette e tecniche, ma anche storie, esperienze e piccoli segreti che rendono speciale la pasticceria.

Buona visione 😉